martedì 8 marzo 2011

Galleria nazionale d'arte moderna

Oggi, in occasione della festa della donna, che mi ha reso possibile l'entrata gratuita nei musei, ho scelto di visitare la Galleria Nazionale d'Arte Moderna (GNAM XD). Raccoglie centinaia di quadri, in maggioranza di artisti italiani, dell'Ottocento e del Novecento. Si parte dal primo piano con l'Ottocento: è un po' come il racconto della nostra storia, con temi risorgimentali e patriottici, il problema dell'identità nazionale. Al secondo piano entriamo nel Novecento (1950, precisamente): centrale è il contrasto tra il dissenso espressionista e la politica culturale del fascismo futurista. Il prosieguo di questo racconto appartiene al XXI secolo e al MAXXI, che ancora devo visitare.

Al secondo piano è ospitata una mostra temporanea sui Preraffaelliti e il mito dell'Italia nell'Inghilterra vittoriana, con focus su Rossetti e Burne-Jones. Comincio il resoconto proprio da qui. 
In una prima stanza sono raccolte varie cromolitografie che circolavano in Inghilterra (diverse di Storch e Kramer) di dipinti italiani quattro-cinquecenteschi (per lo più Perugino, Pinturicchio, Carpaccio, Mantegna, Bellini), presupposto per la nascita della corrente preraffaellita; la seconda stanza è dedicata a Ruskin: sono studi di questo teorico, per lo più copie o schizzi o esercizi sulla base di originali italiani. Qui è collocata la sua Sefora, da Botticelli. 

 

Terza sala: qui vengono raccolte opere di Turner, Eastlake, Dyce (di quest'ultimo: Madonna con bambino; L'incontro tra Giacobbe e Rachele).


La quarta sala è senz'altro quella più rilevante: un busto di Frampton in bronzo e avorio, Lamia. Opere di Burne-Jones (il Romaunt of the Rose, realizzato assieme a Morris, un tessuto di lino ricamato con fili colorati di seta, lana e oro, ma anche Il Cuore della Rosa, Pan e Psiche, Annunciazione e Adorazione dei magi, Perseo e le ninfe marine, San Giorgio più alcuni studi preparatori per vetrate) e Rossetti (Ritratto di Rosalind Howard, Studio per l'amata, Pandora -questo realizzato con il gesso su carta-, Ritratto di Jane Morris, Sancta Lilias, Lucrezia Borgia, la famosa Proserpina e il manifesto della mostra, Venus verticordia; Pia dei Tolomei, Lady Lilith-studio, Sibilla Palmifera -anche questo con i gessetti), esclusivamente le opere ispirate da Jane Morris (non c'è traccia di Elizabeth, dunque). Gli unici due oli sono la Venus Verticordia e la Sancta Lilias, altri sono realizzati col gesso, con la matita o con l'acquarello. La Proserpina è realizzata con matita e gouache.

In questa sezione anche Maddox Brown, il maestro di Rossetti, con "La veglia dei serafini": sono presenti sia l'originale di Brown che la copia di Rossetti. 
Nella stessa sala: Watts con Orfeo ed Euridice e Il giudizio di Paride; Leighton con Nausicaa e Il ritorno di Persefone, la Nanna e Una nobile signora di Venezia. Mio preferito: Waterhouse, Psiche che apre la scatola d'oro


In una nuova sala ci accolgono Albert Moore (Le perle, La toeletta) e Alma Tadema (Interno della Chiesa di S. Clemente).


 

Altra sala: spazio per Sartorio (Dante e Beatrice; Magnificat; Studio per la testa della Gorgone; Le vergini sante e le vergini stolte) e De Carolis (Le Castalidi).


Un'ennesima sala per Previati, di cui mi colpisce La danza delle ore


Nell'ultimissima sala sono raccolti alcuni dipinti italiani che hanno ispirato i preraffaelliti: dal Santo Stefano di Giotto all'Annunciazione del Carpaccio, e ancora Veronese, Perugino (diversi dipinti vengono dai Capitolini). Fin qui la mostra sui Preraffaelliti. Otto euro il biglietto ridotto... confesso che mi aspettavo più quadri (in fondo diversi fanno parte della collezione permanente della GNAM) ma quelli che c'erano sono comunque molto interessanti. La mostra sarà visitabile fino al 12 Giugno 2011.
Invece ecco le opere d'arte -ospiti fisse- della GNAM che più mi hanno colpito.
La statuaria: Similia Similibus di Maccagnani... la riprova che chi si somiglia si piglia.

Psiche svenuta di Tenerani... mi piace che sia raffigurata con le ali, come riferimento alla psiche-anima-farfalla. La statua dà il nome alla sala in cui si trova, esattamente come la Cleopatra di Balzico, di cui ho ammirato a lungo le finezze dei ricami del vestito nella sua Margherita del Goethe.


Bella l'opera di Tabacchi Ugo Foscolo dopo il trattato di Campoformio, peccato non avere una foto da mostrare qui. Mentre la guardavo non potevo far altro che ricordare... "Il sacrificio della Patria è consumato".
Giulio Cesare giovinetto è di Civiletti, Euclide di Ginotti. Solo dell'ultimo c'è qui un'immagine.

 
Wildt: Maschera di Mussolini (nel reparto dedicato al Futurismo).
 
Ercole e Lica del Canova.


Saffo abbandonata di Duprè.

Mia moglie di Troubetzkoy: troppo deliziosa questa donnina impettita!

Mi hanno colpito anche le statue di Antonietta Mafai: Le tre sorelle e La sognatrice.


Ecco qui i quadri. Una delle pitture-simbolo della GNAM: Sogni di Corcos.

La galleria ospita anche un Monet (Ninfee rosa), un Cezanne (Le cabanon de Jourdan), un Degas (Dopo il bagno), un Courbet (Bracconieri nella neve), Van Gogh (Il giardiniere), Hayez (I vespri siciliani), il ritratto di Verdi di Boldini (il Ritratto della Marchesa Casati non c'era perché prestato ad altra mostra).
Ma preferisco ricordare qui altri dipinti, sui quali mi sono soffermata più a lungo.
Morelli, Tentazioni di Sant'Antonio. Bellissimo.


Faruffini, La Vergine al Nilo
Sartorio. La Gorgone e gli eroi. Ma belli anche Camposanto di Ostia e Ritratto di Maria Hardouin (moglie di D'annunzio), Malaria, tutti di quest'autore.

Favretto. Dopo il bagno.  

Una stanza intera per De Chirico ci offre: Lucrezia; Angelica e Ruggero (questo non l'avevo mai visto!); Autoritratto in costume nero; Autoritratto nello studio di Parigi; Gli archeologi; Teseo e Andromeda; Ritratto della madre). Mi è piaciuto molto anche Franz von Stuck, Oreste e le Erinni, di cui non ho trovato foto.

Balla: Affetti e La pazza.


 
E non si poteva che finire in bellezza, con Le tre età di Klimt. Molto altro c'è nella Galleria, che merita sicuramente una visita.

Nessun commento:

Posta un commento